La dimensione di Sara

Creiamo una storia e condividiamo i nostri universi interiori!

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Sara
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La dimensione di Sara

Messaggioda Sara » 30/03/2017, 14:17

Gennaio, sabato

Sara, 21 anni, altezza 1 e 76, capelli neri, occhi verdi...questa sono io...la corporatura? Direi media, magra, ma non troppo, slanciata...immaginazione...
Carattere? Direi passionale, dolce, sensibile, sentimentale ed empatica...immaginazione...
Occpazione? Professoressa di informatica di liceo scientifico da pochi mesi...
Passioni? Musica e canto...sono una cantante dilettante...tra un mese vado al festival di San Remo come nuova proposta...come sono diventata cantante? Non grazie ad un reality show, ma studiando e seguendo corsi impegnativi di canto, musica e dizione...mi sono fatta da sola...e con l'aiuto dei miei genitori che mi hanno sempre incoraggiata in tutto!

"Papà te l'ho detto che per me questo concorso è importante"
"Sara, io ho sempre avuto molta fiducia in te. Quindi se questa è la tua decisione vai al festival di San Remo"
"Papà caro, lo sai che io amo cantare e non è perchè ho vinto il concorso lo scorso anno che mi sono iscritta al festival quest'anno. Io credo
in quello che faccio, amo la musica come amo insegnare ai miei ragazzi delle superiori"
"Lo so cara figliola, lo so. Come sono sicuro che i tuoi allievi ti adorino. Come sono sicuro che anche tua madre sarebbe stata contenta. Te la ricordi come sorrideva di fronte al tuo entusiasmo per tutto?"
"Cero che me la ricordo...per me è ancora qui...ed in questo momento ci sta abbracciando. Grazie papà, sei l'uomo della mia vita, ti voglio bene"
"Anche io ti voglio bene Sara. Ma facciamo che l'uomo della tua vita abbia meno anni! ah, ah"
"Ah, ah, sei forte babbino mio. Perchè non vieni a San Remo con me?"
"Vediamo che posso fare con il lavoro...in questo periodo in banca si lavora molto. Però se non potrò, sappi che sarò li con te a farti gli auguri. A proposito come si intitola la tua canzone?"
"La solitudine..."
"Un po triste"
"Malinconica"
"Parla di tua madre?"
"No di un ragazzo che non vedo più"
"Colpa sua"
"No, colpa di nessuno, è il destino che a volte ci da delle prove da superare...il karma ricordi?"
"Sei una ragazza speciale!"
"Grazie papà, ora esco con Jessica che mi aspetta...ci andiamo a prendere un gelato...anche se a gennaio fa freddino!"
"Divertiti e salutamela"
"Contaci...non farò troppo tardi...smack!"

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Professor Martin
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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Professor Martin » 30/03/2017, 18:47

Università La Sapienza di Roma, istituto di neurologia


-Professor Martin, quindi lei sostiene che l'essere umano utilizza solo il 10% del cervello?

-Grazie signor Cesari, in realtà non lo sostengo solo io, ma anche la scienza. Ci sono dati che dimostrano quanto appena affermato. Tuttavia con l'utilizzo di alcune droghe, sintetiche e non è possibile arrivare ad utilizzare anche il 20% del cervello

-Professor Martin, professor Martin

-Signor Rossi?

-Ma cosa accadrebbe se si arrivasse ad utilizzare il 40% del cervello?

-Ammesso che sia possibile, ma ne duito, se si potesse utilizzare il 40% del proprio cervello, si potrebbe controllare il mondo circostante, usare la telepatia, leggere il pensiero e muovere oggetti con la sola forza del pensiero. Inoltre si riuscirebbe a controllare la mente di un'altra persona. Ma qui siamo nel campo della fantascienza.

-Professor Martin, una domanda

-Signorina Persi?

-E se si utilizzasse il 100% del cervello?

-ah, ah, signorina Persi, temo che non posso risponderle, non credo ci siano risposte adeguate.

-Ma ipotizziamo si potesse

-Signorina Persi, se si potesse utilizzare il 100% del cervello, la coscienza si espanderebbe ed il corpo sparirebbe

-Ma Professor Martin, ma come si spiega che in un quadro di creazione così bello e perfetto, l'uomo possiede un cervello che può utilizzare solo in minima parte? Non le sembra uno smacco alla natura?

-Signor Allegri, con tutto il rispetto possibile ;) per spiegazioni di carattere filosofico, le consiglio l'istituto di filosofia. Io mi baso su dati scientifici e nient'altro. Se non ci sono altre domande io cocluderei la lezione di oggi. Ci aggiorniamo a domani. Grazie a tutti!

-Arrivederci professore, arrivederci

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Franz
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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Franz » 30/03/2017, 19:03

Buonasera a tutti.
Mi presento: mi chiamo Franz Wernher von Hammerstein, e ho 27 anni. Sono nato nello Schleswig-Holstein e sono ispettore di polizia.
Discendo da una antica ed illustre famiglia prussiana. Mi hanno detto che alcuni miei avi combatterono con onore e ardimento contro le armate di Napoleone a Waterloo agli ordini del vecchio feldmaresciallo von Blȕcher...Forse è per merito anche dei miei antenati, dunque, se Wellington potè uscire vincitore da quella carneficina e scongiurare l'instaurazione di una spietata tirannia in Europa!
Ho deciso di entrare in polizia per continuare la tradizione della mia famiglia: odio infatti le prevaricazioni e le ingiustizie, e desidero impegnarmi a fondo per combattere il male in tutte le sue forme.
Al momento sono scapolo, perchè la mia professione non si attaglia molto bene al ménage di coppia: come potete immaginare, la mia è una vita molto intensa, sempre a contatto con malviventi e situazioni di grande pericolo, e spesso trascorro intere giornate e nottate ad esaminare indizi e valutare sospetti alla spasmodica ricerca di una pista da seguire nelle mie indagini... ma chissà che un giorno non trovi il modo di conciliare il mio mestiere con una esistenza parallela un po' più tranquilla...
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Marta
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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Marta » 31/03/2017, 13:01

Io mi chiamo Marta ed ho 27 anni, sono triste, mio marito, il solito egoista è di nuovo andato con una delle sue donnette...le sue scappatelle mi
hanno stancata...basta lo lascio...meglio stare da sole che soffrire in silenzio. Ho due figli piccoli, Sara di 2 anni e Matteo di 4 anni. Stasera
gli parlerò e me ne andrò dai miei in campagna...basta è ora di dare una svolta alla mia vita...tanto neanche fa il padre, quindi meglio fare ora
questo passo che ancora sono piccoli!

Voglio tornare nella bella casetta di campagna dove ho passato giorni bellissimi della mia infanzia e dell'adolescenza...e tornare nel meraviglioso
campo di girasoli!

E' ora che riprenda in mano la mia vita...troverò un nuovo lavoro e darò serenità ai miei due figli, che amo tantissimo!

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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Sara » 31/03/2017, 16:10

"Oh cavolo, santo Dio benedetto..."
"Che c'è Dario? Che hai fatto?"
"Ma hai visto quella ragazza...no dico ma da dove viene? E' un'aliena?"
"Gesù benedetto...non ho parole...dire che è bella è riduttivo"

"Sara, c'è un ragazzo che da quando siamo entrate che non ti stacca gli occhi di dosso"
"Ah si? Tu dici Jessi? Magari gli piaccio"
"Per non considerare il resto dei maschietti...ora non lanciagli uno sguardo dei tuoi però...!"
"E perchè non dovrei farlo dolcissima? Non sarai mica gelosa!"...gli carezzo il viso e gi sistemo i suoi bellissimi capelli
"Certo che lo sono..."

Jessica è la mia migliore amica, lei ha 22 anni, siamo fatte l'una per l'altra...ma non fatevi strane idee...condividiamo tutto...quasi...ragazzi calmi!! Lei lavora in un supermercato è dolce e sensibile, fisico formosetto, capelli lisci e biondi...occhi marroni...dove va lei, vado io...mio padre la adora perchè sa farsi voler bene. Anche mia madre le voleva bene...e le vuole bene ancora da lassù. Io e Jessi abbiamo condiviso momenti belli e brutti e quando è morta mia madre lei era li...a consolarmi ed a tirarmi su! Lei è unica! Io la amo...calmi eh! Amore universale, come adoro chiamarlo io.

Intanto il ragazzo si avvicina verso di me...è alto quasi come me, bel fisico, capelli mossi ed occhi scuri...un bel ragazzo...

"Ciao, hai due occhi che a confronto due smeraldi sono pezzi di bigiotteria!"
"Wooowww, grazie...sei un intenditore di pietre preziose?"
"No, sono un intenditore di bellissime ragazze"
"Ohhh woowww...fai sempre tutti questi complimenti alle ragazze?"
"Solo a quelle per cui si può perdere la testa"
"Ah si, per il momento però non peredere il resto..."
"Ah, oppsss"

Si abbassa e raccoglie i 5 euro di resto del gelato e fa un gesto per ringraziarmi

"Grazie, ti rivedro? Dimmi di si"
"Facciamo così...se è destino che le nostre strade si incontrino di nuovo, sono sicura di si! Ciao"...lo saluto dandogli una leggere pacca sulla spalla sinistra
"Ciao, ah, scusa io mi chiamo Paolo"
"Piacere, Sara ;) "

Ci avviamo verso il corso e diamo un'occhiata a qualche negozio. Poi rientriamo a casa e ceniamo insieme a mio padre.

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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Marta » 31/03/2017, 18:38

Oggi ho parlato con mio marito Fabio...non ha neanche cercato di dissuadermi nella mia decisione...è davvero finita...non ha neanche salutato i suoi figli...forse aveva l'ennesimo appuntamento con la sua nuova fiamma! Domani mattina torno dai miei...almeno Sara e Matteo non hanno subìto troppo stress e sono felici di andare da nonno Alfredo e nonna Marisa. In questo momento vorrei tanto avere accanto a me un'amica che mi consoli, ma quando sei nei momenti difficili, chissà perchè la gente sparisce...forse un giorno la troverò, un'amica la troverò! Domani mattina, si partirò e per me inizierà una nuova vita.

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Franz
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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Franz » 31/03/2017, 20:55

Sono le 23 di una serata abbastanza tranquilla. I miei collaboratori se ne sono andati a casa da un pezzo, ma io sono ancora qui al lavoro. Dio sa quanto anch'io vorrei riposare un po'...Ma non posso, fra pochi giorni riceverò la visita di un alto funzionario di polizia: mi è stata prospettata l'eventualità di una collaborazione interdistrettuale e ora devo preparare un dossier sull'attività anticrimine del mio staff nell'arco degli ultimi anni. Così, mentre gli altri si trovano già nel loro letto accanto alle loro mogli o ai loro mariti, avvolti nel confortante abbraccio dei propri affetti, io sto inventariando i vari rapporti per preparare un riassunto il più preciso possibile del lavoro svolto.
Diamine, quanta carta! I casi risolti sono tanti, e ci sarebbe di che essere soddisfatti del proprio lavoro, se...se non fosse che proprio questa stessa quantità di successi sta ad indicare che si commettono tanti, troppi delitti! Che mestiere beffardo, il mio: quando individui ed arresti l'autore di un omicidio, di un'aggressione, di uno stupro, la tua soddisfazione è sempre relativa, perchè, comunque, il dolore è già stato inflitto, l'ingiustizia ha pur sempre trionfato per prima.
Significa giungere troppo tardi ogni volta. Come vorrei riuscire a prevenire il delitto, anzichè limitarmi a punirlo quando una vita innocente è già stata stroncata!
Guarda questa: Rebecca, 30 anni...Poveretta, la ricordo bene: uccisa nel proprio alloggio dall' ex compagno che non si rassegnava all'idea che fra loro fosse finita. E con quale crudeltà ha infierito su quella povera ragazza! Figuriamoci, al processo invocò tutte le attenuanti affermando di averlo fatto perchè l'amava e voleva tornare insieme a lei...Com'è strana la gente. Quel disgraziato, però, marcirà in prigione per un secolo per quello che ha fatto, se Dio vuole!
Oddio, e guarda questo: Andrea. appena 15 anni...Anche questo me lo ricordo...I suoi compagni di classe si burlavano continuamente di lui, lo umiliavano, lo vessavano, gli rendevano la vita impossibile. Giunsero addirittura a narcotizzarlo nei bagni della scuola per derubarlo, poi, non contenti, gli iniettarono nelle vene una dose di eroina: lo resero così tossicodipendente, e quel povero ragazzo, disperato, si uccise gettandosi dal quarto piano di un palazzo. Non potrò mai scordare la disperazione dei suoi genitori! Quei giovani assassini abbandonarono la scuola e le loro case, fuggirono dalla città illudendosi di scampare alla giusta punizione, ma i miei segugi sono davvero in gamba: li trovarono e li arrestarono solo un paio di settimane dopo, ed ora si trovano in una cella del carcere minorile. Non rivedranno la luce del sole per un bel pezzo!
Mi scorrono sotto le dita tante tristi storie, tanti casi brillantemente risolti, ma chi potrà mai convincermi di aver fatto davvero un buon lavoro?
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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Professor Martin » 01/04/2017, 13:03

Toc, toc, toc

-Avanti
-Professo Martin, buongiorno

Faccio un cenno alla signorina Persi di accomodarsi, mentre parlo al telefono

-D'accordo miss Roberti, le farò sapere a breve. La saluto e le auguro una buona giornata

-Grazie professore, buona giornata anche a lei

-Signorina Persi, buongiorno

-Buongiorno professor Martin, mi scusi se sono venuta senza preavviso e spero di non disturbarla, ma le vorrei parlare

-Signorina Persi, ascoltare i miei allievi fa parte del mio lavoro...è compreso nel prezzo ;)

-Ah, Grazie, le vorrei parlare di due cose

-Mi dica la ascolto

-Vede, negli ultimi periodi ho dovuto accudire mia madre perchè è malata ed ha bisogno di cure...quindi sono rimasta un po indietro col programma e quindi non so se riesco a tenere l'esame sul tema delle capacità cerebrali da lei esposto ieri

-Signorina Persi, Lisa, mi ascolti...

Ora mi alzo e mi siedo sul tavolo di fronte a lei

-Mi ascolti, qui non stiamo facendo una gara, quindi si occupi di sua madre e per l'esame ne riparliamo a fine primavera. Gli affetti non si studiano sui libri

-Grazie professore, lei è molto comprensivo e non so come ringraziarla

-Lisa, lei è molto giovane, molto brillante ed intelligente e sono sicuro che riuscirà a rimettersi in carreggiata

-Grazie mille professore

-E la seconda cosa quale è?

-Come scusi?

-Lei ha detto che voleva parlarmi di due cose!

-Ah si, lei professore crede in Dio?

-Io non credo in Dio, per me esiste la scienza e non credo che tutto quello che vediamo, compresi noi, sia opera di un entità sopra di noi. Io credo che siamo il frutto di una favorevole combinazione chimica, diciamo una perfezione dentro un grande caos!

-Ma tutto questo non le sembra molto triste? Si insomma, non si è mai domandato se forse si sbaglia?

-Signorina Persi, è venuta a convincere me, oppure le sue convinzioni non sono poi così sicure? Le dico una cosa, se dentro si lei vive una forte convinzione, non permetta al primo che arrivi di farsela distruggere. La porti avanti con tutta la forza, perchè non possiamo sapere dove sia la verità. E se un domani, dopo la morte, vedrò qualche cosa, sarò lieto di essermi sbagliato.

-Grazie professore lei è sempre così illuminante, la ringrazio per il tempo che mi ha dedicato

Mi alzo per accompagnarla alla porta

-Dovere signorina Lisa. Se le dicessi che lei è la mia migliore allieva, poi si monterebbe la testa, allora facciamo una cosa, le dico che è tra le mie migliori allivi!

-Professor Martin, la ringrazio molto, credo di aver capito, lei è davvero il migliore. Allora arrivederci

-Arrivederci signorina Persi e mi saluti sua madre

-Grazie lo farò senz'altro

Chiudo la porta e torno verso la scrivania. Mentre scrivo un appunto cade un libro dallo scaffale. Mi lazo e lo raccolgo.

"Prove sull'esisenza di Dio ed esperienze pre-morte", il titolo del libro...lo prendo e lo apro, sfoglio qualche pagina, poi lo richiudo e lo poggio sul tavolo. Oggi la signorina Persi che mi parla di Dio ed ora questo libro...bah, solo coincidenze...ma non avrei mai immaginato che molto presto la mia vita sarebbe cambiata...in modo drastico!

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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Franz » 01/04/2017, 20:22

E' una bella mattina di sole. La scorsa notte ho potuto riposare un po', e ora mi sento abbastanza fresco e in forma. Questo è importante: oggi è il giorno in cui incontrerò il dott. De Sanctis, il funzionario di polizia.
Mi trovo nel mio ufficio, seduto al tavolo di lavoro con alcuni voluminosi faldoni davanti a me, che contengono i risultati del lavoro mio e del mio staff degli ultimi anni. Vorrei offrire una immagine efficiente del mio reparto, i miei collaboratori lo meritano! Avrei una gran voglia di un bel caffè...Ma lo prenderò insieme al De Sanctis, ormai dovrebbe essere qui.

Sono passati una ventina di minuti, e il mio telefono squilla. E' Natasha, la mia segretaria, che mi avvisa che il dott. De Sanctis è arrivato.

-Grazie, Natasha, lo faccia passare!

-Buongiorno, ispettore!, dice sorridendo il funzionario mentre mi stringe energicamente la mano -Lieto di conoscerla!

-Benvenuto, Dott. De Sanctis, il piacere è mio. La prego, si accomodi. Ha già fatto colazione? Gradisce un caffè?

-Sì, grazie, un caffè lo prenderò volentieri. Senza zucchero, per favore.

-Molto bene, li faccio arrivare. Sollevo il telefono: -Natasha, sarebbe così gentile da portarci due caffè? Uno decaffeinato e uno senza zucchero, grazie!

Il funzionario volge lo sguardo intorno, sembra apprezzare l'ordine del mio ufficio e la raffinatezza delle suppellettili...La cosa mi fa piacere, e mi dà la carica per aprire la discussione.

-Mentre aspettiamo il caffe', dottore, gli dico porgendogli uno dei faldoni-se vuole può dare un'occhiata a questo materiale. Sono certo che lo troverà di qualche interesse.

Il De Sanctis mi osserva per un attimo e comincia ad esaminare i documenti. Strano, ero convinto che l'avrebbe fatto con attenzione, soffermandosi sui particolari, facendomi domande; invece, non fa che passare distrattamente da un rapporto all'altro limitandosi ad emettere suoni monosillabici, quasi si stesse annoiando...Possibile che non trovi interessante tutto quel materiale? Sono decine e decine di casi risolti, e anche in tempi abbastanza brevi! Eppure, non sono trascorsi ancora dieci minuti da quando ci siamo incontrati e lui già richiude la grossa cartella rigettandola sul tavolo senza tanta delicatezza.

-Sì, sì, tutto interessante... mi dice con fare molto distaccato -..ma vede, ispettore, io ero soprattutto curioso di conoscere lei. Mi chiedevo: come ha fatto a diventare ispettore così giovane? Vedo qui nel suo ufficio, alle pareti, numerosi attestati e riconoscimenti; mi dica, come ha potuto conquistarli in così poco tempo?

La domanda mi lascia perplesso e mi infastidisce un po', perchè mi suona maledettamente tendenziosa; ma cerco di dissimulare il mio disagio rispondendo il più cortesemente possibile:

Be',dico accennando un sorriso -dovrebbe chiederlo ai miei superiori...Che posso dirle? Se si tratta di riconoscimenti che ho meritato davvero, nessuno può essere più felice di me, questo è tutto. Io so soltanto che credo profondamente nell'importanza di contrastare il crimine, e i dirigenti del mio reparto, a quanto pare, lo hanno apprezzato...

-Insomma, lei è un idealista, non è vero?

-Se idealista è colui che crede fermamente in ciò che fa rispondo mentre la mia irritazione aumenta -allora sì, io posso essere definito un idealista. Ma, mi scusi, dove vorrebbe arrivare? Non la sto seguendo...

Il dott.De Sanctis si lascia sfuggire un risolino decisamente sarcastico, poi svia la discussione:

-Va bene, lasciamo perdere, lasci che le spieghi cosa ho in mente. Deve sapere che mio fratello è candidato, alle prossime elezioni, a ricoprire la carica di sindaco della mia città; abbiamo diversi problemi di ordine pubblico, da noi: ci sono omicidi occulti, atti di violenza fra le pareti domestiche, estorsioni, ma, vede, ciò che più ci infastidisce sono le prostitute che infestano le nostre strade e i locali per omosessuali...Come lei capirà di certo, sarebbe importante stroncare queste attività indesiderabili ed eliminare dalla nostra città una simile feccia, in modo tale da offrirne un'immagine pulita e dignitosa...Mio fratello non gradirebbe diventare il primo cittadino di una metropoli pervasa dal vizio e dalla corruzione; dunque, vorremmo approfittare della sua esperienza per procedere in tal senso. E' disposto ad aiutarci, ispettore Hammerstein?

Stento a credere alle mie orecchie. Impallidisco di fronte a queste parole...Ormai è chiaro che colui che mi sta di fronte non ha la mia stessa visione delle cose. Mi sento salire il sangue alle tempie, ma devo cercare di mantenermi calmo.

-Dica la verità, dottore comincio guardandolo dritto negli occhi -lei non ha letto una sola riga dei rapporti che le ho mostrato, mi sbaglio? Non ha degnato di uno sguardo le fotografie, i disegni, le ricostruzioni della Scientifica, niente! Non è così? Lei vorrebbe che io vi aiutassi a perseguitare delle povere ragazze sfruttate e degli individui che hanno la sola colpa di non intendere l'amore come facciamo noi, giusto? Mi dica soltanto una cosa: si rendono responsabili di crimini, costoro? Infastidiscono forse i cittadini? Rubano? Compiono attentati? Evadono le tasse? E che mi dice, allora, degli altri delitti ben più gravi di cui mi ha parlato?

Nonostante abbia cercato di evitarlo, è ormai chiaro che le mie capacità diplomatiche hanno fallito...

-Si calmi, si calmi, ispettore, la prego, non faccia così...! mi cantilena il funzionario -E' vero, lei è proprio un idealista...Le dirò, tuttavia, che noi riteniamo più conveniente ripulire la città da certe presenze scomode; per quanto riguarda gli altri crimini, l'importante è che non si verifichino sotto gli occhi di tutti: risolvano le loro controversie fra di loro, se così vogliono, si ammazzino pure a vicenda, e in questo modo ci ritroveremo tanti grattacapi in meno. Non possiamo certo pretendere di eliminare del tutto la delinquenza, non le pare?.

Questo è davvero troppo, per me. Ma che mi tocca sentire? Nelle mie vene scorre sangue puro ed incontaminato, i miei antenati conoscevano l'onore e l'onestà ed erano pronti a dare la propria vita nel loro nome...Io devo essere degno di loro!

-Mi ascolti bene, dottor De Sanctis, sbotto -mi ascolti molto bene, perchè non glielo ripeterò una seconda volta: io sono un ispettore di polizia, non un politico. Il mio compito è combattere la violenza e l'ingiustizia, non servire le luride trame di questo o quel partito. Ha bisogno di me per combattere i crimini che avvengono sotto la sua giurisdizione, quelli VERI ? Bene, in tal caso può contare sul mio aiuto, altrimenti si dimentichi senz'altro di avermi mai conosciuto! Sono stato abbastanza chiaro?

Il De Sanctis ha finalmente smesso di sorridere. Questo mi fa piacere: il suo non era il sorriso della cortesia, ma soltanto un odioso ghigno ipocrita.

-Be', ispettore Hammerstein, dice alzandosi dalla poltrona -ho saputo quanto volevo sapere. Lei è stato una delusione, per me. Tuttavia, lei è molto giovane...Vedremo per quanto tempo riuscirà a mantenere splendente questo suo smalto di integrità morale! Le auguro una buona giornata!

-Sì, avrò una buona giornata, può starne certo...Per me è sempre una buona giornata quando posso deludere persone come lei!

Il funzionario se n'è andato. Non vedevo l'ora che lo facesse e che si portasse con sè quell'orribile puzzo di dopobarba da quattro soldi.

Natasha è entrata, ha un'espressione accigliata. Deve essersi accorta di qualcosa: -Va tutto bene, ispettore?, mi chiede con la sua solita adorabile premura.

-Sì, tutto bene, Natasha, grazie. Non si preoccupi.

La verità è che mi sento ferito profondamente. Può darsi che io sia un maledetto idealista, ma non perderò mai, mai un solo istante ne' spenderò mai una sola goccia di sudore per meschine questioni politiche...Lo giuro a me stesso!
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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Giulio » 03/04/2017, 6:56

Io mi chiamo Giulio e sono il proprietario di un ristorante a Rieti, una cittadina del Lazio a pochi chilometri da Roma. Che dire, sono sposato con Marianna da 20 anni ed abbiamo due giovanotti adolescenti, un maschio Roberto di 15 anni ed una ragazza, Luisa di 16 anni. Il lavoro a Rieti è buono, ci sono molti turisti che vengono a visitare la ridente cittadina che da anni ospita anche una accativante zona commerciale. Oggi volevo presentarmi e nei prossimi messaggi vi condurrò nel mio locale dove si mangia cucina casereccia.


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