La dimensione di Sara

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Sara
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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Sara » 13/09/2017, 13:10

Giugno, lunedì pomeriggio

Elisa ed il suo amico immaginario - I parte


Sono tornata a casa e ad aspettarmi c'era Franz con dei fogli in mano. Si trattava delle inevitabili bollette delle utenze e che aveva appena preso dalla cassetta della posta. Fogli che lasciò subito sulla console nel salotto per venirmi incontro alleggerendomi del peso delle buste della spesa...è davvero dolce...lo amo da morire...ma non solo per questo, perchè è così presente e premuroso e poi ha accettato la situazione di Elis senza dire una parola...anzi ha da subito cercato di aiutarmi. Dopo esserci abbracciati e baciati, dal piano di sopra abbiamo sentito delle urla...

NOOOOOO!! VAI VIAAAA!!! NON FARMI DEL MALE!!! NON PICCHIARMI!!!! SARA!! SARA!! AIUTAMIIII!

Mi sono quindi precipitata nella camera di Elis da dove venivano le urla e la trovai in uno stato di shock...aveva avuto un attacco di panico!
Quindi mi sedetti sul letto vicino a lei ed abbracciandola dolcemente cercai di calmarla...

"Ehi, Elis, tranquilla piccola...sono qui con te...ssshhhh...tranquilla piccola"
"MANDALO VIA...MANDalo via..."
"Chi Elis, chi vuoi che mandi via?"
"Charlie"
"Charlie? Chi è Charlie piccola, vuoi dirmelo?"
"Il mio amico, ma spesso diventa cattivo e mi picchia"
"Perchè ti fa questo amore mio?"
"Perchè vuole fare arrabbiare Franz!"
"E perchè vuole farlo arrabbiare? Cucciola mia, mia piccola sorellina!"
"Perchè Franz non vuole picchiarmi!"
"Certo che no, lui è tanto tenero, non lo farebbe mai!"
"Franz mi ha detto che non mi picchierà mai"
"E puoi fidarti, mia dolce Elis! Puoi fidarti, te lo assicuro!"
"Sorellina, ora mi sento meglio...Charlie è andato via..."
"Se dovesse tornare dimmelo...ok?"
"Si, sorellina mia...ti voglio bene...ma sono tanto stanca...stanca!"
"Anche io ti voglio bene...ti adoro! Riposati, tanto per la cena c'è tempo"
"Grazie, abbracciami"
"Vieni qui, dolce amore mio! Non ti lascerò mai! Mai!!"
"Grazie"


Dopo averla tranquillizzata sono scesa ed ho chiesto a Franz se mi dicesse cosa era accaduto con Elis mentre ero via.

Fine prima parte...

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Franz
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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Franz » 13/09/2017, 18:45

L'OMBRA DEGLI ORISHAS


Purtroppo questo mondo non ha pace. Nemmeno il rapporto dell'uomo con il proprio dio può essere sempre immune dal fanatismo che conduce alla rovina e alla sopraffazione.
Sono appena stato convocato per un delitto perpetrato presso una comunità sudamericana stanziata nelle vicinanze di Prima Porta. Si tratta di gente pacifica e ben integrata con la popolazione locale: a parte qualche sporadico caso di microcriminalità, non si erano mai verificati fatti tragici. Fino ad oggi...
Sono giunto sul posto, ove mi accoglie il mio collega Proietti.

-Buongiorno, ispettore. Venga, le faccio strada.

-Grazie, Proietti.

Entriamo in un capannone industriale dismesso, e la scena che mi si apre dinnanzi è piuttosto singolare: ci sono enormi mazzi di splendidi fiori ovunque, talvolta raggruppati a formare delle piccole siepi: ogni singolo mazzo è legato agli altri con nastri variopinti e con larghe lenzuola bianche drappeggiate con cura. I muri sono intonacati di bianco, e addossati ad ogni parete ci sono piccoli altari sui quali si trovano una quantità di ceri, candele colorate, statuette dalle curiose fattezze, ammennicoli e feticci vari. Potrebbe sembrare un ambiente piacevole, se non fosse che in un angolo giace, in un lago di sangue , il corpo di un ragazzo meticcio; avrà 25 anni al massimo, e ha il cranio spaccato a metà come un melone. L'arma del delitto è sul pavimento, poco lontano: una bipenne, una scure a doppia lama. Nell'aria ristagna un ammorbante profumo di tabacco e di altre essenze che non riesco a classificare.

-Accidenti...Proietti, cosa sappiamo della vittima?

-Ben poco, ispettore. Si chiamava Andrès Aurelio Da Silva. Abbiamo verificato alla centrale: 23 anni, brasiliano di Bahìa, in Italia da cinque anni con regolare permesso di soggiorno, incensurato e, a quanto pare, disoccupato. Un povero diavolo, insomma, che nulla faceva a nessuno, ne' di bene, ne' di male. La morte dovrebbe risalire alla tarda serata di ieri.

-Avete interrogato i suoi connazionali?

-Ci abbiamo provato, ma tutto quello che ci è stato fornito sono le sue generalità. Nient'altro. Anzi, questa gente ci evita, fa di tutto per sfuggirci e sottrarsi alle nostre domande. Pare perfino spaventata.

-Capisco. E la gente "nostra", quella che abita nelle vicinanze, che dice?

-Non molto. Abbiamo però la testimonianza interessante di una guardia giurata, che ci ha detto di aver udito, proprio ieri sera, un gran frastuono provenire dal capannone: un ritmo ossessivo ed assordante che pareva provenire da numerosi tamburi con l'accompagnamento di voci cantilenanti e piuttosto stonate.

-Già, davvero interessante. Si direbbe una specie di cerimonia...Ma di che genere?

Mentre la Scientifica svolge il suo lavoro e il cadavere del povero ragazzo viene rimosso, volgo lo sguardo intorno. Noto una particolarità ricorrente: su tutti quegli altari ci sono moltissime candele di colore marrone e collane di perline bianche e rosse. Non sembra proprio una casualità, quella, e comincio a pensare che quegli oggetti e soprattutto quei colori abbiano un loro preciso significato.

-Senta, Proietti, questo è un caso del tutto nuovo per noi, questo l'ha capito anche lei, no? Conosciamo qualche esperto di religioni sudamericane?

-Certo, ispettore: c'è il Prof. Gaetano Antici, docente di Antropologia Culturale alla Sapienza, qui a Roma.

-Bene. Andrò a fargli una visita molto presto. Nel frattempo, voglio molte fotografie di questo luogo, dei mazzi di fiori, di quella scure, degli addobbi ma soprattutto di quegli altari e di tutto quello che ci sta sopra. In fretta. Intesi? Questo non sarà un caso semplice da risolvere, glielo assicuro...

-Non dubiti, gliele farò recapitare io stesso nel suo ufficio quanto prima.


NELLO STUDIO DEL PROF.ANTICI PRESSO L'UNIVERSITA' "LA SAPIENZA" DI ROMA, IL GIORNO SEGUENTE


-Buongiorno, professore, grazie di avermi ricevuto così presto. Non le farò perdere molto tempo, spero.

-S'immagini, ispettore, dovere! Sono a sua disposizione.

-Si tratta di questo: un ragazzo brasiliano è stato assassinato qui a Roma. Faceva parte di una comunità di connazionali, e tutto lascia pensare che il movente dell'omicidio sia di natura mistico-religiosa. Vorrei sottoporre alla sua attenzione queste foto scattate sul posto e chiederle un suo parere da competente.

-Ma certo, mi faccia vedere...

Il prof. Antici comincia a scorrere una dopo l'altra, osservandole attentamente, quelle immagini. In base alla sua espressione accigliata, capisco ben presto che posso imparare da lui diverse cose...

-Hmmm...Eh, sì...Sì, sì, certo...Quegli addobbi, tutto quel bianco...Quelle statuette, quegli ammennicoli, quegli ornamenti...Non c'è dubbio, questa è la scena di una cerimonia di Candomble' o di Quimbanda.

-Candomble'? Quimbanda?

-Sì, si tratta di antichi culti afroamerindi che si diffusero in Sudamerica e nei Caraibi tra il XVI e il XIX secolo a seguito della tratta degli schiavi negri dall'Africa: quello stesso traffico attraverso il quale si radicarono il Voodoo ad Haiti e la Santeria a Cuba.

Udendo quelle parole avverto un certo brivido corrermi lungo il dorso. Non conoscevo il Candomble' e nemmeno la Quimbanda e la Santeria, ma il Voodoo sì...E sentire pronunciare quel nome non mi piace affatto.

-Ho capito, professore. Cos'altro può dirmi? Hanno un significato preciso quei colori, quei feticci...?

-Senza dubbio, ispettore, ma le dico subito che penetrare in profondità il loro significato e comprenderne la valenza mistica è un'impresa pressochè impossibile per i non iniziati. Esistono tantissime forme e varianti di questi culti, così come moltissime sono le divinità alla cui adorazione si rivolgono. Ci sono sincretismi talmente complessi e variegati che pretendere di venirne a capo, per noi europei, è quasi follia.

-Già, lo immagino...Ma ci sarà pure qualcuno che potrebbe aiutarci a far luce su questa faccenda...O no?

-Be', sì, ispettore, qualcuno c'è...Qualcuno che anch'io conosco, ma...

-Ma??

-Ecco, insomma...Come posso dire? E' una persona un po'...un po' "strana", ecco...Non so se...

-Ma scusi, in che senso "strana"? Quante braccia ha? E quante gambe, invece?

-Ah! Ah! Ah! No, non intendevo quello! Vede, chi, come me, ha studiato approfonditamente la religione di certe popolazioni indigene ha sviluppato una certa...Una certa indifferenza, ecco, e ha imparato a non stupirsi quando...

-Insomma, di che ha paura? Non dimentichi che sono un poliziotto, e come tale avvezzo a certi orrori che lei nemmeno immagina...Io vorrei che lei mi facesse conoscere questa "persona", questo "essere" misterioso che tanto la mette in imbarazzo. E non si preoccupi, non me la farò sotto...Ha un nome questa "entità"?

-OK, va bene. Gliela farò conoscere. E ha anche un nome, o meglio, un appellativo, un titolo: nessuno conosce il suo vero nome...

-Fantastico! Sempre più interessante! Avanti con l'appellativo, allora...

-Ecco...Si fa chiamare Grizelda. Mama Grizelda. E' una Mãe de Santo.

-Che??? Una...cosa???

-Una Mãe de Santo, sì, una sacerdotessa candomble', insomma...

-Una sacerdotessa...Una donna! Oh, mio Dio...! Tutto qui? Guardi, le assicuro che l'ultima donna di cui ho avuto paura è stata mia nonna, buon'anima, quando ero bambino...Un vero kapo' nazista...!

-Una donna? Be', sì, una donna, certo, però...però sembra...insomma, come posso dire?

-Basta così, professore! Quando mi farà conoscere questo fantomatico ed arcano essere?

-Domani. Ci andremo domani.

-Alla buon'ora! Non abbia timore, sarò armato...! O devo fare intervenire anche le Teste di Cuoio? Ah! Ah! Ah!

IL GIORNO DOPO

Il professor Antici mi ha accompagnato all'abitazione di questa misteriosa Grizelda...Stiamo per entrare, e io ormai non reggo più alla curiosità di conoscerla...
La porta si apre, e il professore entra per primo.

-Bom dia, Mama Grizelda! estou apresentando você al inspetor Von Hammerstein!

Ho di fronte a me questa Mama Grizelda: più che ad una donna, somiglia ad un armadio a quattro ante. Indossa una specie di alto turbante variopinto che pare di seta, e dai lobi delle orecchie pendono due orecchini ad anello dorati talmente grandi che potrebbero fare da altalena ad un canarino. Di età indefinibile, ha un seno giunonico, spropositato, con una scollatura abissale aperta su una veste molto ampia pure variopinta e corredata di nastri e fusciacche varie. I polsi e le dita delle mani sono invisibili, coperti come sono da una incredibile quantità di anelli e bracciali di ogni dimensione e fattura. Al collo, taurino, indossa non meno di sei o sette collane di conchiglie di Cyprea, e dalle sue fauci (che, secondo me, potrebbero spezzare una noce di cocco con un solo morso) pende un enorme sigaro Avana che riempie la stanza di volute di denso fumo azzurrognolo e puzzolente. Ne stimo il peso in circa 150 Kg, forse più che meno.

-Mama Grizelda, riprende il professore,- l'ispettore Von Hammerstein sta indagando sull'omicidio di un ragazzo brasiliano e vorrebbe farti qualche domanda...

-Che nome, questo? Tu no è italiano?, interrompe la sacerdotessa con una voce tonante e mascolina.

-No, Mama Grizelda, io vivo in Italia ma sono tedesco, e...

-Ahhhhhhhhhh! il donnone mi interrompe all'improvviso facendomi trasalire -un hombre alemão [=tedesco]! Muito [=molto] , muito belo, tu! A mi piace uomini biondi, piace muito! Io muito feliz de fare tuo conhecimento [=conoscenza]!

Sono cascato proprio bene, penso fra me e me...Per fortuna interviene Antici a moderare la situazione:

-Mama Grizelda, l'ispettore non ha tempo da perdere, vuole mostrarti qualche foto...

Porgo al donnone il plico di fotografie e le chiedo se sa dirmi qualcosa a proposito di quello che vede.

-Oh! Sì, Sì! esclama con quella sua voce da baritono, -Io capisce, todo muito claro! Esta è a cerimonia de Orisha Xangò!

-Orisha...Xa...eh?

-Sì, Xangò è Orisha de fogo, de relâmpago [= fulmine] e de força descontrolada, è muito forte e dificìl de controlar! Tu vede, qui, duplo machado [=doppia scure], è su sìmbolo! Poi tu vede, qui, velas [=candele]de color marrom e colares brancos e vermelhos, sì, sì, este è nosso Xangò!

Il provvidenziale intervento del prof.Antici mi riporta alla realtà:

-Quello di Xangò, ispettore, è un culto di origine nigeriana. E' un Orisha molto potente, poligamo, il cui grido di saluto è Kaô Cabecile.

-Ah...Se lo dice lei...

-Ma que aconteceu aquì? [=cosa è successo qui?], mi chiede sorpresa la sacerdotessa.

-Mama Grizelda, durante la cerimonia che si è svolta nel locale che lei vede in queste foto, è stato ucciso un ragazzo, e io devo scoprire il motivo...

L'espressione del donnone si fa improvvisamente cupa: è chiaro che la notizia l'ha sconvolta.

-Ma no! Ma no!, esclama -Esto è impossìvel! Quimbanda è religião de paz e amor!

Con una leggera smorfia di sarcasmo e facendogli l'occhiolino, mi rivolgo al professore: -Già, probabilmente è quello che disse anche Goffredo di Buglione del Cristianesimo appena fu giunto a Gerusalemme per la Prima Crociata...

-Chi è esto Gofredo coglione? E' tu amigo?, sbotta Mama Grizelda

-No, no, sign...ehm, Mama Grizelda, non coglione, Goffredo di Buglione...Vabbe', lasciamo perdere... Senta, Mama Grizelda, secondo lei perchè può essere stato ucciso questo ragazzo?

-Io no sa, no sa...Me descontenta, pero io no assassinado este menino [=ragazzo], tu crede me, belo, io no assassinado! Quimbanda è bondade e amor!

-Ispettore, interviene Antici, -durante queste cerimonie il sacerdote o la sacerdotessa entra in una specie di trance e incarna così l'Orisha, la divinità che viene adorata. Si fa molto uso di sostanze stupefacenti a questo scopo, e allora...Lo sa meglio di me, quando c'è la droga di mezzo...

-Lo so, Mama Grizelda, non si preoccupi, lo so che non è stata lei ad ucciderlo! Io devo fare il mio dovere, devo fare giustizia dei crimini ma rispetto tutte le religioni, mi creda! Ho grande rispetto anche per la sua, il suo culto mi va benissimo!

Ad un tratto il volto del donnone si illumina:

-Ahhhhhhh....ma alora io piace te! Io muito contenta, anche me piace muito tuo culto, piace muito muito!

-Oh, ma che ha capito questa?, chiedo al professore...

-Be', sa, ispettore, non conosce bene la lingua, e così...Non si formalizzi, suvvia...Eh! Eh! Si vede che ha fatto colpo, ecco!

-Il colpo verrà a me fra un po', altrochè...Va bene, va bene, ma adesso andiamocene, per favore, prima che sia troppo tardi...Ehm, Mama Grizelda, molte grazie per il suo aiuto e...ehm...be' arrivederci, eh?

-Oh, no! Tu no va, io prega, senhor...Tu rimane, prego! Si tu viene ancora trovare me, io spiega te tuto de Quimbanda e de Candomble' tambèm! Tu viene ancora trovare me, sì? E porta tu amigo Gofredo coglione, va bene? Como è tu amigo, belo come te?

Appena uscito da quella stanza mi sono sentito di colpo combattuto fra due sentimenti: da un lato, purtroppo, non avevo imparato quasi nulla che potesse far luce su quell'ultimo tragico omicidio; dall'altro, in compenso, ero riuscito a salvare un'altra vita: la mia.
Mi chiedo come reagirà Sara quando le racconterò di questo incontro...
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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Margaret » 14/09/2017, 12:46

Capitolo 2

Il pomeriggio è passato con il pensiero a questa sera e sono stata sempre col cuore che mi batteva. Sono entrata nella sala dove viene servita la cena ed il pranzo e vedo la ragazza seduta da sola al suo tavolo. Mi avvicino e le chiedo se posso sedermi con lei, con tutte le buone intenzioni che già conoscete. La conversazione è stata molto bella e costruttiva, ma a malincuore ho scoperto che non è la ragazza della profezia. Infatti parlando mi ha detto che è nata in Inghilterra, a Liverpool, dove ha sempre vissuto. Le ho chiesto, in modo evasivo se coltivasse qualche interesse per cercare di capire se avesse un talento. Mary, la ragazza in questione, in effetti ha molti interessi, ma non sono riconducibili ad un talento tale da far muovere le masse, come recita la profezia. Si interessa di botanica e di filosofia. Abbiamo parlato e cenato insieme e mi ha detto che ha da poco diverziato e quindi si era concessa una vacanza per ritrovare se stessa. Quindi ho cercato di abbracciarla per affetto e lei ha accettato ricambiando l'abbraccio. E' molto sola, ma allo stesso tempo fiduciosa che la vita le riservi sempre belle sorprese. Ed appunto è stata così carina da dirmi che la serata che abbiamo passato insieme, era una di quelle belle sorprese. Non è la ragazza della profezia, ma comunque una bella persona, gentile ed ottimista, nonostante tutto quello che gli è capitato. Ci siamo scambiate i numeri di telefono e le email e comunque nei prossimi giorni ci vedremo ancora. Quindi mi ritrovo al punto di partenza, perchè devo riprendere la mia ricerca e per pensare a come muovermi, ho deciso di tornare nella sala di lettura, però stavolta mi vorrei svagare ed accenderò un po la tv che è a disposizione dei clienti dell'hotel. Non devo neanche litigare con altri clienti per la scelta del canale, visto che sono quasi tutti giovani e quindi più interessati a passeggiare!

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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Margaret » 18/09/2017, 14:17

Sono seduta davanti al televisore ma mi rendo conto di quanta tv spazzatura esista attualmente. Non che sia una persona estremamente difficile in fatto di gusti, ma ogni tanto un programma interessante non farebbe male. Quindi sto girando i vari canali nel tentativo di trovare qualche cosa di interessante. Gira, gira e gira alla fine mi soffermo su un canale musicale. C'è una bellissima ragazza mora con gli occhi verdi che sta cantando. O signore mio, è impressionante quanto sia bella, ma sopratutto brava. E se fosse la ragazza della profezia? Mi sembra molto talentuosa, canta divinamente, ha una voce angelica e poi dice parole bellissime. Amore e sentimenti, nonchè spirituaità. Ah ecco ora mettono il titolo della canzone ed anche il nome, Sara. Nel frattempo sopraggiungono due adolescenti che si soffermano a guardare ed ascoltare la cantante. Allora chiedo loro informazioni su di lei. Loro mi dicono che è la cantante numero uno in Italia, che ha un grande talento, che è la loro cantante preferita, ma sopratutto che è Italiana. Nata in Italia. Mio Dio è lei!! L'ho trovata e devo mettermi sulle sue tracce. La devo trovare e parlargli! Si perchè i due ragazzi mi hanno detto che vive a Roma, quindi domani partirò per Roma. Che avventura!! Prima di rientrare in stanza, vedo di nuovo i due adolescenti e gentilmente gli chiedo se conoscono anche il cognome della cantante. Loro senza alcun problema mi dicono Ricci, Sara Ricci. Ma quante Sara Ricci ci saranno in una città grande come Roma? Signore mio, altro che avventura! Ma non mi devo scoraggiare, perchè ormai sono sulla strada giusta e se è vero che nulla viene a caso, qualcuno mi spieghi perchè questa sera dovevo essere davanti al televisore, nel momento giusto. Si, proprio mentre trasmettevano la canzone di Sara. Si, insomma, potevo accendere la tv, tre minuti dopo e non avrei visto Sara!

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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Sara » 22/09/2017, 12:30

Giugno, lunedì pomeriggio

Elisa ed il suo amico immaginario - II parte

Un dialogo rassicurante!


Sara: Amore, scusami, posso chiederti una cosa?
Franz: Ma certo, di che si tratta?
Sara: Ma tu ed Elis avete parlato quando ero assente?
Franz: Sì, ci siamo scambiati qualche parola, però...Sai, Sara, mi dà tanta pena sentirla così...
Sara: OK...Lei diceva che tu non volevi picchiarla...Ma che significa?
Franz: Ebbene, diciamo che mi ha fatto parecchie domande...Sembrava voler indagare le mie intenzioni su di lei, non so...Mi ha chiesto di sedermi accanto a lei, innanzitutto, poi mi ha fatto una specie di "terzo grado": se volevo fare l'amore con lei, se l'avrei mai picchiata...Naturalmente ho capito che si trattava di domande "tendenziose", per così dire, e sono stato al gioco; ho risposto come era giusto che facessi.
Sara: Dici sul serio? Ti ha per caso parlato di un certo Charlie?
Franz: No, non ha nominato nessun Charlie...Chi sarebbe costui?
Sara: Credo si tratti di una figura creata dalla sua mente; lei lo dice per farti arrabbiare! Sicuro di non averle detto qualcosa che potesse turbarla? Scusa se te lo chiedo, so che tipo sei...Ma Elis ha grossi problemi!
Franz: Be', ho cercato di essere quanto più delicato e sincero potessi nei suoi confronti. Ma non sempre le mie risposte la soddisfacevano. Sembrava, da un lato, che mi provocasse, ma poi, dall'altro, pareva che le dispiacesse che io non raccogliessi le sue provocazioni...
Sara: Lo so, si tratta di un problema di doppia personalità...Lei, da un lato, ama essere picchiata, dall'altro cerca di dissuadere le persone dal farlo. Charlie è nato dalla sua mente.
Franz: Ho capito, è una specie di amico immaginario. Ma cosa le dice? E' una presenza gradita, per lei, oppure no?
Sara: Da un lato lo ama, dall'altro lo odia. Ora il problema è evitare che questo Charlie si impadronisca della sua mente!
Franz: Lei potrebbe parlarmi di questo Charlie? Io non glielo chiederei mai, o dovrei farlo, secondo te?
Sara: Attraverso Charlie cercherà di provocarti, e non la smetterà finchè non avrà ottenuto quello che vuole! Ha preso di mira te, perchè vuole vendicarsi di qualche evento del suo passato...
Franz: Meine Gott! Se devo essere sincero, la cosa mi spaventa un po', nel senso che quand'è così dovrei saper fare e dire sempre la cosa più giusta per lei. Ma ne sarò in grado? Le mie conoscenze di psicologia sono alquanto limitate...
Sara: Non preoccuparti, cercherò di non lasciarti troppo solo con lei. Tu rispondi sempre come hai fatto; ora ne parlerò con Francesca, la mia amica psichiatra! Deve esserci un evento grave nel passato di Elis, molto grave...
Franz: Ah, certo, lo credo anch'io! Non hai idea di cosa potrebbe esserle successo?
Sara: Credo che per capirlo dovremmo ipnotizzarla...ma non sarà facile! Davvero ti ha chiesto di fare l'amore con lei?
Franz: Non esattamente: mi ha chiesto se IO volevo sc...cioè, se IO volevo fare l'amore con lei. E me l'ha chiesto quando le ho fatto qualche gesto amichevole ed innocente. In seguito, mi ha chiesto di accarezzarle i capelli.
Sara: E poi?
Franz: E poi...mi ha chiesto se la volevo baciare; io le ho risposto che comunque non l'avrei fatto come faccio con te, e a questo punto è andata in escandescenze per un momento! Ha cominciato a gridare, ad accusarmi di essere come "tutti gli altri", e voleva che me ne andassi! Non è stato piacevole...
Sara: Lo so, amore, e mi dispiace di averti messo in questa situazione...ma sappi che farò di tutto per aiutarla. Tu hai fatto tanto, e sei stato bravissimo...OK? Ti amo, Franz, ti amo tantissimo!
Franz: Grazie, Sara, sai che anche da parte mia è così! Senti, stavo pensando...Non che non mi fidi di questa tua amica psichiatra, ma forse sarebbe opportuno che ci fossi anch'io quando le parlerai, non credi? Circa l'ipnosi, poi, so che in alcuni casi può rivelarsi utile, ma so anche che può essere una pratica rischiosa...
Sara: Sì, hai ragione, infatti l'ipnosi è l'ultima delle soluzioni. Però ti assicuro che Franci è una professionista coscienziosa, ma comunque, sì, è giusto che ci sia anche tu!
Franz: Mah...Certo che è curioso...Voglio dire, tu trascorri la tua vita a trattare ogni giorno con delinquenti di ogni risma e burocrati da strapazzo, e spesso ti convinci di essere diventato cinico, opportunista e crudele come loro! Poi, improvvisamente, ti trovi di fronte ad un uccellino spaventato come Elisa e ti si squaglia tutto, ti senti di botto impotente, inadeguato, inutile...E ti dispiace, dannazione, ti dispiace tanto!!! Povera Elisa, dev'essere terribile vivere una vita come la sua...
Sara: Sei tanto tenero e dolce, vieni qui...Abbracciami e vedrai che insieme riusciremo a farla uscire da tutto questo! Tu sei utilissimo, e lo sei anche per lei...Lei lo sa!
Franz: Ho cercato di farle capire in tutti i modi possibili che voglio esserle amico, che di me può fidarsi. Alla fine, l'amore e la comprensione si rivelano sempre armi decisive. Sai? Mi ha fatto giurare che non ti avrei mai tradito...
Sara: L'amore vince sempre...sempre!

Così ci preparammo per la cena e dopo aver fatto scendere Elis, ci siamo seduti tutti e tre a tavola! Elis restò muta per tutta la cena e non mangiò
quasi nulla e non alzò mai gli occhi dal piatto. Poi si alzò da tavola e mi disse che sarebbe andata a riposarsi e ci salutò entambi.

Domani mattina telefonerò a Francesca e prenderò un appuntamento per parlargli di Elis. Andremo tutti e tre, in quanto penso che vorrà conoscerla, ma tutto lo decideremo domani mattina...magari la prima volta è meglio se vada da sola, con Franz, ma senza Elis.

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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Franz » 27/09/2017, 18:03

All'indomani del mio incontro con Elisa...

Il dialogo che ho avuto recentemente con Elisa mi ha lasciato piuttosto scosso. La povera ragazza soffre di gravi problemi psichici che le rendono la vita un vero inferno, e Sara ed io siamo determinati a garantirle continua assistenza e le migliori cure possibili.
Sara ha un'amica psichiatra, Francesca, alla quale vuole parlare di Elisa. Ho espresso il desiderio di essere presente al loro primo colloquio: da parte mia una questione di affetto, soprattutto, ma anche un modo per accertarmi che Elisa riceva tutte le attenzioni di cui necessita e non corra rischi di sorta. Lo devo e lo voglio fare, non soltanto per l'amore che mi lega a Sara ma anche perchè ne ho fatto una questione personale.
Elisa, purtroppo, date le sue condizioni non può essere lasciata sola a lungo. In occasione di questo primo colloquio con Francesca, dunque, ci si presenta il problema di reperire una persona qualificata che le stia accanto e sappia come comportarsi in ogni situazione. Dopo attenta riflessione, ho concluso che nessuno può ricoprire questo ruolo meglio della dottoressa Sabrina Ariani, medico psichiatra legale alla quale io ed altri colleghi ci rivolgiamo talvolta per il trattamento di detenuti psicolabili. La Ariani, poi, mi deve pure qualche favore, e quindi...

Qualche giorno dopo

Ho contattato telefonicamente Sabrina, e come volevasi dimostrare non ha avuto difficoltà a rendersi disponibile per accudire Elisa almeno in qualche occasione. E' giusto, comunque, che ne parli anche a Sara: la sua approvazione è imprescindibile.
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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Margaret » 28/09/2017, 9:50

Sono arrivata a Roma in treno da Milano e mi ritrovo in una grande stazione, si chiama Termini. Ora cercherò un hotel nel quale allogerò per qualche giorno, il tempo che mi ci vorrà per cercare Sara Ricci. Non sarà un'impresa facile, ma non mi voglio abbattere e cercherò di fare qualche domanda, magari nei negozi che vendono cd musicali. Quale migliore posto per poter chiedere informazioni su una cantante? Mentre mi avvio in direzione di un Hotel che mi hanno consigliato, vedo un negozio di cd, quindi entro e chiedo se vendono i dischi di Sara Ricci. Il commesso gentilmente mi accompagna verso il reparto giusto e parlando un buon inglese mi dice che il suo nome d'arte è Sara. Poi mi dice anche che è una grandissima cantante ed in Italia è davvero la numero uno. Mi dice anche che lui è un grande fun e poi mi fa vedere tutti i suoi cd. Con un pò di audacia gli chiedo se per caso sa dove abita e lui mi risponde con un "magari lo sapessi"! ;) Poi però mi dice che se volessi delle informazioni su di lei, potrei chiederle alla sua agente discografica. Quindi lo ringrazio e compro il suo ultimo cd, "L'amore oltre le nuvole". Quindi mi avvio di nuovo verso l'hotel dove prendo una stanza per una settimana. Ho preferito allungare i tempi, sia perchè la stanza costa poco, sia perchè temo ci voglia più tempo per rintracciare Sara. Ora mi distenderò un po sul letto ed ascolterò la voce di questa meravigliosa ragazza!!

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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Sara » 28/09/2017, 12:06

Giugno, martedì mattina

Elisa ed il suo amico immaginario - III parte


"Pronto?"
"Franci, carissima, ciao sono Sara"
"Bellissima, ciao come stai?"
"Bene ma un po preoccupata per mia sorella Elisa, ti ricordi?"
"Si, certo come no? Ora è a casa con te? Come sta?"
"Non bene, credo che stia rischiando uno sdoppiamento di personalità. Ho davvero bisogno del tuo aiuto!"
"Conta pure su di me, vogliamo incontrarci?"
"Magari, però come primo incontro sarebbe meglio che venissi senza di lei!"
"Va bene, si meglio, così puoi espormi bene il problema. Ma scusa, la lasci a casa da sola?"
"Non preoccuparti, Franz, il mio ragazzo, chiederà nel distretto dove lavora, se la psicologa, tra l'altro esperta in questi casi, può stare con lei!"
"Ah, bene allora! Quando vogliamo vederci?"
"Ce la fai domani pomeriggio?"
"Va benissimo, verso le 17?"
"Ottimo! Ah, scusa, ci sono problemi se viene anche il mio ragazzo? Sai lui sta vivendo la situazione in prima persona, visto che anche lui vive con me. Poi ieri ha avuto un colloquio con Elisa un po strano!"
"Nessun problema, si fallo venire, così parlerò anche con lui! Allora vi aspetto domani alle 17!"
"Gazie Franci, sei davvero un tesoro!"
"Di nulla, per te questo ed altro!! Ciao"
"Ciao"


Sapevo di poter contare su Franci, è una grande professionista, coscienziosa e paziente. Stasera quando tornerà Franz gli parlerò della telefonata e poi mi farà sapere se ha contattato la psichiatra legale del distretto che come mi ha detto è molto brava ed esperta in casi come quelli di Elis.
In questo momento Elis sta ancora dormendo e tra un po andrò a svegliarla e gli chiederò se vuole fare una passeggiatina intorno l'isolato...sono giorni che non esce di casa ed una boccata d'aria gli farà sicuramente bene.

Fine terza parte...

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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Franz » 07/10/2017, 18:41

LE RIFLESSIONI DELL'ISPETTORE

Le indagini sul caso di Andrès Da Silva, il giovane brasiliano assassinato durante una cerimonia quimbandista, stanno segnando il passo. I miei collaboratori si sforzano di raccogliere indizi interrogando i componenti della comunità all'interno della quale il ragazzo viveva, ma ogni sforzo si rivela inutile: la paura, la superstizione, l'omertà che regnano in questo ambiente si rivelano muri invalicabili, forze soverchianti che soffocano la volontà di giustizia. La consulenza del prof. Antici non è servita a molto, e ancor meno è valso a far luce sull'accaduto il mio incontro con Mama Grizelda, la sacerdotessa che il docente di antropologia mi ha fatto conoscere. Anzi, ora mi rammarico di quella che è stata la mia prima impressione su di lei...A parte il suo aspetto e il suo modo di vestire, che possono indurre a trarre conclusioni affrettate, sono convinto che sia una persona irreprensibile; probabilmente, malgrado la posizione autorevole che riveste nei confronti dei seguaci del suo culto, è una vittima come tutti loro: vittima del proprio terrore di incorrere nell'ira degli Orishas, della paura di scatenare chissà quali forze occulte oppure, più verosimilmente, di concentrare su di sè le malevole attenzioni dell'assassino o degli assassini del povero Andrès.
No, questa pista non ci condurrà a niente. Non scopriremo l'autore di questo atroce omicidio insistendo ad affondare il pugnale del nostro ordinamento giudiziario nel corpo di confessioni che affondano le proprie radici in un lontano passato. Come extrema ratio chiederò lumi e collaborazione al console brasiliano in merito al traffico di sostanze stupefacenti gestito dai suoi connazionali. Se anche questa possibilità si rivelasse infruttuosa, tuttavia, dovremo rassegnarci a consegnare ai posteri l'ennesima cronaca di un delitto perpetrato da chi si è servito di un credo innocente per procurarsi a qualsiasi costo illeciti guadagni.
Come vorrei, anche stavolta, che la mia dolce Sara potesse aiutarmi...
Freude, schöner Götterfunken / Tochter aus Elysium,
Wir betreten feuertrunken, / Himmlische dein Heiligtum!
Deine Zauber binden wieder / Was die Mode streng geteilt;
Alle Menschen werden Brüder / Wo dein sanfter Flügelweilt.

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Re: La dimensione di Sara

Messaggioda Sara » 08/10/2017, 12:38

Giugno, martedì sera

Elisa ed il suo amico immaginario - IV parte


Sara: Ciao amore, come è andato il lavoro?
Franz: Ciao, tesoro mio! Non c'è male...pulito pulito. Ho una bella notizia, sai?
Sara: Ah si? Dai dimmi amore mio...
Franz: Bene, ho parlato con una psichiatra legale, una professionista molto valida che ci aiuta, qualche volta, quando dobbiamo trattare con soggetti un po' difficili. Si chiama Sabrina Ariani. Le ho parlato di Elisa un po' a grandi linee, e lei ha accettato di aiutarci in questo senso, anche solo per intrattenerla quando serve. Ovvio, compatibilmente con i suoi impegni...
Sara: Ma è fantastico...dico sul serio! Io invece ho parlato con Francesca ed è disposta a vederci domani verso le 17. Pensi sia che Sabrina potrebbe liberarsi e stare con Elis?
Franz: Penso di sì, le avevo accennato di questa cosa. Mi ha detto che in questo periodo è abbastanza tranquilla per quanto riguarda il lavoro...Te la farò conoscere e ti piacerà, vedrai! E' un tipo molto versatile!
Sara: Ne sarò felice. Allora domani Francesca ci ascolterà entrambi. Gli ho accennato che hai avuto un colloquio un po "particolare" con Elis
Franz: Già...e sei scesa anche nei particolari?
Sara: Assolutamente no! Non lo farei mai in tua assenza! Ho un grande rispetto per te...lo sai!
Franz: Be', dal momento che è una tua amica avresti potuto anche farlo...Mi sarebbe interessato un suo parere professionale. Ma ti ringrazio, tesoro, sei stata molto delicata!
Sara: Domani avrai modo di spiegarglielo tu! Sai oggi ho fatto una passeggiata con Elis ed ho avuto la tentazione di fare una cosa...
Franz: Ossia?
Sara: Di guarirla all'istante...potrei farlo...
Franz: Ach! Già, avevo dimenticato per un attimo i tuoi poteri...Certo, è una tentazione molto forte: risparmierebbe tanti problemi a tutti noi, e soprattutto a tua sorella. Se non l'hai fatto, però, avrai avuto le tue ragioni, e credo che siano le stesse per cui nemmeno io l'avrei fatto al tuo posto...o sbaglio?
Sara: Esatto...andrebbe in contrasto con la mia missione e contro il vostro libero arbitrio!
Franz: Proprio così, amore. Anche Elisa, come tutti noi, ha un iter spirituale da seguire, un percorso che ne' tu ne' io abbiamo stabilito per lei...Sarebbe facile (per te, almeno!) intervenire pesantemente risolvendo tutto in un botto, ma non sarebbe corretto sotto certi aspetti. Eh, studiare da poliziotto non mi ha impedito di leggere anche qualcosa di teosofia!
Sara: Teosofia? wooowww...sei molto preparato...lo sai che la teosofia è molto importante e Steiner è stato un uomo illuminato che vi ha aiutato! Cercate di seguirlo! E di seguire i suoi insegnamenti!
Franz: E' vero...A volte avresti a portata di mano la soluzione ideale per un grosso problema che ti affligge, eppure sai che non puoi adottarla: lo impediscono motivazioni morali, etiche, spirituali...E così ti trovi di fronte a quel crocevia che separa le persone corrette ed altruiste da quelle scorrette ed egoiste. E' quel punto in cui ognuno fa i conti con la propria coscienza, sempre se ce l'ha...
Sara: Tu ce l'hai...tante persone in questo pianeta ce l'hanno. Voi avete anche degli angeli non attivi, pronti ad attivarsi quando sarà il momento. Siete una bella umanità...anche se siete guidati da entità malvage.
Franz: Lo sai? Mi sono accorto, avendo a che fare con tanti delinquenti più o meno pericolosi, che sono relativamente pochi quelli nei cui occhi non noti almeno un barlume di umanità; voglio dire, non mi sembra che siano tutti delinquenti NATI e irrecuperabili...Questi, per fortuna, sono relativamente rari...
Sara: Tranquillo arriverà il momento che i buoni vinceranno!! Tu vincerai...ti amo, Franz! Ti amo oltre ogni cosa!!!
Franz: Anch'io ti amo, Sara. Forse vincerò proprio grazie alla tua presenza, così unica e speciale. ma che avrò mai fatto, io, per meritarti?...
Sara: Hai creduto...lo hai fatto senza aver visto! Ricordi cosa disse Gesù? Beati coloro i quali crederanno senza aver visto!!

Così Franz chiamò Sabrina Ariani e gli chiese se poteva liberarsi per domani pomeriggio. Lei fu molto disponibile e disse che sarebbe venuta verso le 16 per poter parlare un po con me e per conoscere con calma Elis. La serata proseguì serena ed anche Elis ci sembrò più tranquilla. Gli parlammo di Sabrina e che domani sarebbe stata un po con lei. Elis ci sembrò disponibile e ci fece capire che sarebbe stata serena...un modo per dirmi di stare tranquilla...!

Il giorno dopo arrivò Sabrina e mi sembrò da subito molto professionale ed empatica...direi anche una bellissima ragazza, capelli lunghi ricci e rossi, magra e molto femminile. Elis si trovò da subito a suo agio, in quanto il modo di porsi di Sabrina, molto simile al mio, l'aveva rassicurata da subito. Così le lasciammo da sole ed andammo all'incontro con Francesca.

Fine quarta parte...


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